No CIE siamo contro le espulsioni e i rimpatri
Mercoledì 18 gennaio siamo stati in Consiglio Comunale per ribadire il nostro NO alle espulsioni e ai rimpatri
Come riportano anche i media, una delegazione del presidio contro i CIE e contro la riforma Minniti è intervenuta in Consiglio Comunale durante la Seduta Solenne di mercoledì 18 gennaio in onore della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.
Riteniamo doveroso ritornare sul senso del nostro contributo in quella sede, anche alla luce della difficoltà di comunicazione dovuta alla scarsa disponibilità all’ascolto da parte della presidente del Consiglio Comunale, che, considerata la pacatezza dei nostri toni, avrebbe potuto lasciarci lo spazio per condividere brevemente alcune riflessioni anziché sospendere la seduta, allertare la Polizia Municipale e sollecitare continuamente il nostro silenzio. E accusarci tramite la stampa di voler strumentalizzare la giornata del migrante.
“Non saremo complici del Pacchetto Minniti”, abbiamo dichiarato ieri al Sindaco, alla Giunta, ai consiglieri, e questo si traduce in primis in un rifiuto netto di ogni dispositivo di detenzione ed espulsione, quale che sia la sua definizione (CIE o CPR), o la sua funzione (espulsione di migranti senza permesso di soggiorno che abbiano commesso reati). Incompatibile per sua natura con il rispetto dei diritti umani, una struttura di questo tipo si accanisce contro le vittime del sistema europeo delle frontiere, che nega tragitti sicuri e diritti a chi cerca una via di fuga o un futuro più degno fuori dal proprio paese. Un sistema dell’Unione che vediamo anche nei nostri territori con le conseguenze del sistema hotspot, con l’aumento dei dinieghi alla protezione internazionale, con l’effetto congiunto dei tagli al welfare e della crisi economica, con le procedure sempre più arbitrarie messe in atto da questure e prefetture per bloccare il rinnovo dei permessi di soggiorno. Un sistema che con l’intervento delle misure annunciate dal Ministro Minniti cancellerà gli ultimi brandelli di tutela aumentando la riduzione in clandestinità dei migranti e la loro messa ai margini, continuando a identificarli come nemico interno.
Lo stesso “piano anti-paura” accennato dal Sindaco Merola si annuncia come intervento che ancora una volta strumentalizza i migranti, riducendoli a oggetti su cui condurre campagne allarmistiche o umanitarie a seconda della necessità, anziché considerarli futuri cittadini con cui sperimentare politiche per l’inclusione, per il welfare, contro le nuove povertà intese come garanzia dei diritti e del futuro di tutti. Se veramente si volesse sconfiggere la xenofobia e il sentimento di insicurezza, sarebbe necessario investire in politiche sociali universali e non differenziali, in politiche economiche di redistribuzione del reddito, in politiche del lavoro conto la precarietà, il ricatto e lo sfruttamento… in altre parole, in un progetto di governo alternativo a quello neo-liberale come quello attuale.
Noi lo stiamo già facendo, ogni giorno: con le scuole di italiano autogestite, con le occupazioni minacciate di sgombero, con i centri di accoglienza degna per chi ha completato il percorso nei CAS e negli SPRAR, con gli sportelli di supporto legale gratuito, con le polisportive, con i laboratori didattici, con i sindacati di base.
Sono anche questo i Centri Sociali di oggi, luoghi indipendenti dove si contrastano ingiustizie e pregiudizi mettendo a valore le diversità e le risorse di ognuno, laboratori di condivisione e solidarietà che innovano percorsi per l’autonomia, l’uguaglianza e una vita più degna!